La genesi della rassegna culturale

La rassegna nasce a inizio anni ’90 durante alla reggenza della Sezione (all’epoca ancora Sottosezione) di Piero Bordo. In parallelo nascono anche:

  • il Corso di formazione Escursionisti esperti;
  • il Concorso fotografico per diapositive;
  • le manifestazioni di carattere sociale rivolte ai soci anziani.

La volontà di organizzare una rassegna culturale nacque constatando che, nell’ambito della Sottosezione, erano presenti diverse “monoculture”… non comunicanti. Le attività realizzate, tutte riconducibili a quelle previste dal regolamento generale del club, erano organizzate in completa autonomia. Risaltavano prevalenti le preoccupazioni di soddisfare le esigenze tecniche dei soci e non emergevano, come io ritenevo che avrebbero dovuto, gli interessi culturali e la promozione della socializzazione. 

Tuttavia, è importante consentire parità d’espressione ai soci, sia a chi può trovare gratificazione esercitando le proprie capacità fisiche ed atletiche, sia a chi è più incline ad integrarsi nell’ambiente montano con lo spirito ed è disposto a portare al servizio del club le proprie capacità intellettuali.

In fin dei conti, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane è da sempre uno degli scopi statutari dei CAI e vanta la stessa dignità delle tradizionali attività tecniche.

Nella Sottosezione, in modo occasionale, erano organizzate dai vari settori proiezioni di diapositive, senza però una programmazione vera e propria.

A causa dell’occasionalità delle manifestazioni, l’informazione verso i soci era poca e non era prevista quella verso la cittadinanza, cosa invece raccomandata dall’ordinamento del CAI.

In quegli anni, grazie agli impulsi culturali portati dalla rinnovata dirigenza nazionale del club, stava maturando una nuova dimensione dell’escursionismo.

Con soddisfazione, anche noi prendevamo coscienza del fatto che l’escursionista, per fortuna, non aspirava più ad essere esclusivamente collezionista di vette o detentore di record di salita.

Allora come oggi, il frequentatore della montagna gradisce unire all’azione la contemplazione, desidera anche conoscere per meglio capire ed interpretare ciò che lo affascina: dalle bellezze vegetali alla fauna, ormai non più solo preda, dai diversificati aspetti geomorfologici dell’ambiente naturale, ai segni lasciati dall’uomo nel tempo che vanno dalle incisioni rupestri al megalitismo, dagli imponenti monumenti storici ai semplici ruderi delle civiltà montane, pure questi degni testimoni delle nostre radici.

Per dare maggior risalto alla rassegna, Eugenio Gargioni realizzò il logo

Gli anni 2000

Fin da subito, nell’organizzazione, si è affiancata Maria Grazia Capra che poi nel 2005 è subentrata come referente della rassegna.

Gli enti hanno apprezzato l’iniziativa e dalla regione Liguria ancora riceviamo un contributo per farla.

È importante continuare a puntare su L’uomo e la montagna perché, oltre a consentire ai soci di estendere il proprio orizzonte culturale, sicuri saranno per l’associazione i positivi ritorni d’immagine: il CAI deve con convinzione tendere sempre più a diventare un centro d’incontro, promozione e stimolo, sia culturale che d’azione.

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